Riscaldamento, gli orari segreti per risparmiare in bolletta senza restare al freddo

Riscaldamento, gli orari segreti per risparmiare in bolletta senza restare al freddo - senecaedizioni.com

Lorenzo Fogli

Ottobre 18, 2025

Accendere il riscaldamento è diventato un gesto quasi simbolico: segna l’inizio dell’inverno, ma anche l’arrivo delle prime preoccupazioni legate ai costi. Ogni anno, tra ottobre e novembre, milioni di famiglie si ritrovano davanti allo stesso dubbio: quando accendere i termosifoni per stare al caldo senza pesare troppo sulla bolletta? Una questione di comfort, ma anche di equilibrio economico, che riguarda in particolare chi vive in zone dove il freddo si fa sentire più a lungo.

Gli esperti del settore energetico concordano su un punto: il segreto non sta nel rinunciare al calore, ma nel gestirlo in modo intelligente. Non esiste una regola valida per tutti, ma una serie di accorgimenti che permettono di ridurre i consumi e migliorare l’efficienza termica della casa.

Temperature consigliate e risparmio reale: ogni grado conta

Il riscaldamento domestico rappresenta una delle principali voci di spesa in inverno. In media, una famiglia spende tra 1.200 e 1.600 euro l’anno solo per mantenere una temperatura confortevole in casa. Secondo i dati dell’ADEME, l’Agenzia francese per la gestione dell’energia, abbassare il termostato di un solo grado consente di ridurre i consumi fino al 7%, un risparmio che a fine stagione può superare i 100 euro.

Per ottimizzare i costi senza sacrificare il benessere, gli esperti raccomandano di mantenere la temperatura domestica attorno ai 19°C nelle ore diurne e di scendere a 17°C durante la notte. Una soglia che permette di garantire comfort e al tempo stesso evitare sprechi. Quando si è fuori casa, l’ideale è impostare il termostato tra 14 e 17°C, così da non sprecare energia per riscaldare ambienti vuoti. Se l’assenza è prolungata, invece, conviene spegnere del tutto l’impianto, sfruttando eventualmente i moderni sistemi di accensione da remoto, che consentono di tornare e trovare la casa già calda.

Un altro elemento cruciale è la manutenzione della caldaia. Un impianto pulito e controllato regolarmente lavora in modo più efficiente e consuma meno. Anche la spurgatura dei termosifoni, la ventilazione periodica delle stanze e l’uso di valvole termostatiche possono contribuire a un risparmio significativo.

Gli orari ideali per accendere il riscaldamento stanza per stanza

Regolare la temperatura in base agli ambienti è un’altra strategia efficace. Ogni stanza ha esigenze diverse, e impostare la giusta temperatura per ogni spazio può ridurre i consumi in modo sensibile. Durante la notte, la temperatura consigliata è intorno ai 17°C, ideale per un sonno regolare e per evitare sprechi di energia. In salotto o nelle aree più frequentate durante il giorno, è sufficiente mantenere i 19°C. Il bagno, invece, richiede un’attenzione particolare: la temperatura può essere alzata solo nel momento dell’utilizzo, intorno ai 21°C, per poi essere abbassata quando resta vuoto.

Gli esperti suggeriscono di accendere il riscaldamento un’ora prima del risveglio e di ridurre la temperatura nelle ore centrali della giornata, se la casa resta vuota. La sera, può essere utile anticipare lo spegnimento di circa 30 minuti rispetto all’orario di coricarsi: il calore residuo manterrà gli ambienti confortevoli senza ulteriori sprechi.

Per chi utilizza sistemi moderni, come i termostati digitali programmabili o gli impianti smart connessi, è possibile creare programmi automatici che regolano la temperatura in base alla presenza o all’orario. In questo modo si ottiene il massimo comfort con il minimo dispendio energetico. Secondo gli esperti, la chiave del risparmio non sta solo nel ridurre i gradi, ma nel saper dosare l’uso del calore, adattandolo ai propri ritmi quotidiani. Un approccio semplice che può portare, in media, a un taglio del 15-20% sulla bolletta annuale.

Abituarsi a piccole variazioni termiche, indossare abiti adeguati e spegnere il riscaldamento nelle stanze inutilizzate sono abitudini che fanno la differenza, sia per il portafoglio che per l’ambiente. In fondo, stare al caldo non significa per forza consumare di più, ma scegliere quando e quanto scaldarsi con intelligenza.

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