Bevi questa ogni giorno ma nessuno ti dice che peggiora il reflusso (anche se sembra innocua)

Attenzione a cosa si beve

Scopri le bevande che scatenano e peggiorano il reflusso-senecaedizioni.com

Franco Vallesi

Ottobre 14, 2025

Il reflusso gastroesofageo colpisce milioni di persone e, secondo gli esperti, alcune bevande possono aggravare i sintomi in modo significativo. Conoscerle è il primo passo per prevenirli.

Il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi digestivi più diffusi in Italia e nel mondo. Si manifesta quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco verso l’esofago, provocando bruciore di stomaco, acidità e una fastidiosa sensazione di peso o dolore al petto.

Sebbene le cause possano variare da persona a persona, l’alimentazione svolge un ruolo chiave nel peggioramento dei sintomi. In particolare, alcune bevande comunemente consumate ogni giorno possono aggravare la condizione, rendendo i disturbi più frequenti e intensi.

Capire quali sono e come agiscono sull’organismo è fondamentale per gestire al meglio questa condizione, evitando ricadute e disagi.

Bevande acide e il loro impatto sull’esofago

Tra le principali responsabili dell’aggravamento del reflusso ci sono le bevande acide. Gli agrumi, come arance, limoni e pompelmi, contengono alte concentrazioni di acido citrico che, una volta ingerito, può irritare la mucosa esofagea già sensibilizzata dal contatto con i succhi gastrici. Anche le bevande a base di pomodoro, inclusi succhi e salse, rientrano tra i prodotti da consumare con cautela: la loro acidità può stimolare la produzione di acido cloridrico nello stomaco e innescare nuovi episodi di reflusso.

Reflusso e caffeina
La caffeina peggiora il reflusso e l’acidità-senecaedizioni.com

Molti pazienti sottovalutano questo aspetto e continuano a bere spremute o centrifughe di agrumi credendo di fare una scelta salutare. In realtà, per chi soffre di reflusso cronico, questi alimenti possono peggiorare i sintomi in poche ore. Gli esperti consigliano di preferire acqua naturale o tisane delicate, come la camomilla o la melissa, note per le loro proprietà calmanti e per la capacità di ridurre l’irritazione gastrica.

Un’altra categoria di bevande da moderare è quella delle bibite gassate: l’anidride carbonica aumenta la pressione interna dello stomaco, favorendo la risalita dei liquidi acidi verso l’esofago. Anche se rinfrescanti, soprattutto in estate, possono rappresentare un serio rischio per chi già soffre di questo disturbo.

Caffeina, alcool e zuccheri: i nemici nascosti del reflusso

Tra le abitudini più difficili da cambiare per chi soffre di reflusso c’è quella legata al caffè. La caffeina, infatti, rilassa lo sfintere esofageo inferiore, il muscolo che separa l’esofago dallo stomaco e che normalmente impedisce la risalita dei succhi gastrici. Quando questo muscolo perde tono, anche solo temporaneamente, i sintomi del reflusso si manifestano con maggiore frequenza. Lo stesso effetto si riscontra con il tè nero forte e con le bevande energetiche, tutte accomunate da un’elevata presenza di stimolanti.

Per ridurre l’impatto sulla digestione, gli esperti consigliano di scegliere caffè decaffeinato o infusi privi di teina, come tiglio, finocchio o liquirizia (in piccole quantità).

Altro elemento da non sottovalutare è l’alcool. Anche in dosi moderate può aumentare la produzione di acidi gastrici e irritare la mucosa dell’esofago. Vino, birra e superalcolici andrebbero evitati nelle ore serali, quando il rischio di reflusso è più elevato a causa della posizione sdraiata durante il sonno.

Le bevande zuccherate rappresentano infine un ulteriore pericolo per chi soffre di disturbi digestivi. L’alto contenuto di zuccheri raffinati può rallentare la digestione e favorire l’accumulo di gas, contribuendo alla sensazione di gonfiore e acidità. Anche i succhi di frutta industriali, spesso presentati come salutari, contengono quantità rilevanti di zuccheri aggiunti e acidi che aggravano i sintomi.

Chi desidera concedersi un piccolo piacere può optare per bevande a basso contenuto di zucchero o per cocktail analcolici a base di frutta non acida, come mela o pera. Anche l’acqua frizzante, se consumata in quantità moderate, può rappresentare un’alternativa leggera, ma va comunque evitata in presenza di episodi frequenti di reflusso.

Prestare attenzione alle bevande consumate durante la giornata è quindi una delle strategie più efficaci per ridurre i disturbi legati al reflusso gastroesofageo. Insieme a un’alimentazione equilibrata, povera di grassi saturi e ricca di alimenti alcalini, come verdure cotte, riso integrale e carni bianche, è possibile migliorare sensibilmente la qualità della vita.

Il messaggio degli specialisti è chiaro: anche un semplice bicchiere può fare la differenza. Conoscere gli effetti delle bevande sul proprio corpo, imparare ad ascoltare i segnali che manda e modificare alcune abitudini quotidiane può ridurre la frequenza degli episodi e rendere più gestibile una condizione che, pur non essendo grave, può diventare estremamente fastidiosa.

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