L’abitudine che sembra innocua ma può diventare pericolosa dopo un solo giorno in frigo. Questo alimento può trasformarsi in un veleno

Attenzione

Attenzione a cosa metti in frigo: questo alimento dopo sole 24 ore potrebbe intossicarti-www.senecaedizioni.com

Franco Vallesi

Ottobre 13, 2025

Un’abitudine diffusa può trasformarsi in un pericolo invisibile: tenere il riso cotto in frigorifero per più di un giorno aumenta il rischio di diarrea, febbre e dolori addominali, soprattutto nei soggetti più fragili.

Il riso è tra gli alimenti più consumati al mondo, presente nella quotidianità di milioni di famiglie. Non tutti sanno, però, che la sua conservazione dopo la cottura nasconde insidie poco visibili. A lanciare l’allarme è Cristina Lora, tecnologa e specialista in sicurezza alimentare, che durante un’intervista al podcast Hábito Zero ha sottolineato i pericoli di un’abitudine apparentemente innocua: lasciare il riso cotto in frigorifero per più di 24 ore.

Secondo l’esperta, consumare riso conservato troppo a lungo può provocare sintomi importanti come diarrea, febbre e dolori addominali. Un rischio spesso sottovalutato perché non immediatamente evidente: molte persone mangiano per anni riso avanzato senza mai accusare problemi, fino al giorno in cui l’organismo si trova esposto alla proliferazione batterica e reagisce con una vera e propria intossicazione alimentare.

Perché il riso è più pericoloso di altri alimenti

Non tutti gli alimenti si comportano allo stesso modo una volta cotti e refrigerati. Secondo Lora, il riso rappresenta un caso particolare perché può contenere spore di Bacillus cereus, un batterio resistente al calore che sopravvive alla cottura. Quando il riso cotto viene lasciato a temperatura ambiente o conservato in frigo troppo a lungo, queste spore possono germinare e produrre tossine.

La conseguenza è un rischio concreto di disturbi gastrointestinali che si manifestano poche ore dopo l’ingestione, con nausea, diarrea, febbre e dolori addominali. Non si tratta di episodi isolati: la letteratura scientifica riporta numerosi casi di intossicazioni legate proprio al consumo di riso conservato in maniera scorretta.

Riso e come conservarlo
Come conservare il riso avanzato senza rischi-www.senecaedizioni.com

L’esperta precisa che questo fenomeno non si osserva con la stessa intensità in altri alimenti. La pasta, ad esempio, può essere conservata in frigorifero per due o tre giorni senza rappresentare un pericolo paragonabile. Nel caso del riso, invece, il limite resta tassativo: non superare le 24 ore.

A rendere il problema più insidioso è il fatto che il riso avanzato viene spesso consumato senza sospetti, magari in insalate fredde, timballi o piatti saltati in padella. In realtà, già dopo un giorno in frigo il rischio di proliferazione batterica diventa alto, specie se il raffreddamento iniziale non è stato rapido e corretto.

Chi corre più rischi e quali alternative esistono

Alcuni gruppi di popolazione risultano particolarmente vulnerabili alle conseguenze di un’intossicazione da riso mal conservato. Si tratta in particolare di donne in gravidanza, bambini piccoli, neonati e persone immunodepresse. In questi soggetti, l’organismo ha meno capacità di difendersi dalle tossine batteriche e le complicazioni possono essere più gravi.

Per ridurre i rischi, l’esperta consiglia di consumare il riso cotto entro le 24 ore, evitando di prolungarne la permanenza in frigo. In alternativa, è possibile ricorrere al congelamento, che consente di conservarlo più a lungo, anche se la consistenza e il sapore possono risultare alterati.

Un altro accorgimento fondamentale riguarda la fase immediatamente successiva alla cottura. Il riso non deve rimanere a lungo a temperatura ambiente: più tempo passa, più le spore batteriche hanno possibilità di svilupparsi. È importante quindi raffreddarlo rapidamente e riporlo subito in frigorifero in contenitori ben chiusi.

Alcuni chef e nutrizionisti suggeriscono anche di porzionare il riso avanzato in piccole quantità, così da agevolarne sia il raffreddamento che l’eventuale utilizzo in tempi brevi. Una scelta che riduce sprechi e rischi per la salute.

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