Una web serie innovativa unisce chef, nutrizionisti e pazienti per migliorare la qualità della vita e la risposta alle terapie.
Il tumore allo stomaco rappresenta una delle patologie oncologiche più gravi e difficili da affrontare. In Italia, nel 2024, si sono registrati circa 14.100 nuovi casi, ma meno del 20% è stato individuato in fase precoce, con una sopravvivenza a 5 anni che si ferma al 32%.
Uno degli aspetti più trascurati riguarda la malnutrizione: circa il 50% dei pazienti presenta un grave calo ponderale, con conseguenze dirette sulla tolleranza alle terapie, sulla durata delle degenze ospedaliere, sulle complicanze post-operatorie e persino sulla sopravvivenza complessiva.
Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), la malnutrizione è la seconda comorbidità oncologica più diffusa dopo il tumore al pancreas e può determinare il decesso del 10-20% dei pazienti non per la malattia, ma per le sue conseguenze nutrizionali.
OncoCook: gusto, scienza e condivisione
Per affrontare questa emergenza spesso invisibile, l’associazione “Vivere Senza Stomaco, Si Può ODV” ha creato OncoCook, una web serie che unisce scienza, cucina e testimonianze dirette. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di fornire ai pazienti strumenti pratici e concreti per migliorare l’alimentazione durante e dopo il percorso di cura.

Ogni puntata, realizzata con il contributo non condizionante di Astellas, si svolge in un ambiente familiare, attorno a una tavola apparecchiata, con esperti di nutrizione oncologica, pazienti e caregiver. Non si parla solo di ricette, ma anche di come recuperare il piacere del cibo, spesso compromesso dopo un intervento di gastrectomia o durante le terapie.
A guidare il pubblico è Marco Bianchi, noto divulgatore scientifico, affiancato dallo chef Cesare Battisti, che ha ideato insieme ai nutrizionisti 16 ricette semplici e salutari. L’idea è quella di restituire valore al momento del pasto, evitando che venga percepito come un obbligo faticoso o privo di gratificazione.
La malnutrizione e le sue conseguenze
Il calo di peso non è un semplice effetto collaterale. È un fattore clinico determinante che può:
compromettere l’efficacia delle terapie oncologiche;
aumentare gli effetti collaterali della chemioterapia;
allungare i tempi di ricovero ospedaliero;
favorire complicanze post-operatorie;
ridurre le possibilità di sopravvivenza.
Nonostante questo, la valutazione nutrizionale non viene ancora eseguita in modo sistematico. Spesso il supporto alimentare arriva solo nelle fasi avanzate, con grandi disparità territoriali.
Le Linee guida Aiom indicano chiaramente che lo screening del rischio nutrizionale andrebbe effettuato alla diagnosi, ad ogni visita ambulatoriale e entro 48 ore dal ricovero. Ma nella pratica, mancano strumenti e personale dedicato.
Alimentazione, psicologia e microbioma
OncoCook affronta il tema della nutrizione oncologica a 360 gradi, suddividendo i contenuti in quattro macro-aree:
Alimentazione e prevenzione, per spiegare come le scelte quotidiane possano influenzare il rischio oncologico.
Alimentazione e risposta alle terapie, con focus sull’importanza del corretto apporto di calorie e proteine.
Psicologia e comunicazione, perché il cibo non è solo nutrimento, ma anche relazione, convivialità e sostegno emotivo.
Microbioma, per sottolineare il ruolo centrale della flora intestinale nella risposta immunitaria e nell’assorbimento dei nutrienti.
Il ruolo della dieta dopo la gastrectomia
Dopo un intervento allo stomaco, i bisogni nutrizionali cambiano radicalmente. Il paziente può trovarsi a dover affrontare:
anemia per carenza di ferro,
deficit di vitamina B12,
osteoporosi dovuta a malassorbimento di vitamina D e calcio,
problemi di digestione e proliferazioni batteriche intestinali.
Una dieta personalizzata, supportata da nutrizionisti e medici, diventa quindi indispensabile. Non si tratta solo di garantire un apporto calorico sufficiente, ma di ridurre il rischio di complicanze e di migliorare la qualità della vita quotidiana.
La richiesta alle istituzioni
L’associazione promotrice ha ribadito l’urgenza di un passo concreto: inserire gli alimenti a fini medici speciali nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), affinché siano garantiti gratuitamente a tutti i cittadini.
Attualmente, l’accesso a questi prodotti è limitato e grava spesso sui pazienti, creando forti disuguaglianze regionali.
Il progetto OncoCook dimostra come alimentazione e oncologia non debbano essere mondi separati. Recuperare il piacere del cibo, imparare a gestire le difficoltà post-operatorie e creare momenti di convivialità può fare la differenza, non solo per la tolleranza alle terapie, ma anche per la forza psicologica dei pazienti.
Un piatto cucinato bene, condiviso con la famiglia e calibrato sulle esigenze nutrizionali di chi affronta un tumore allo stomaco, diventa uno strumento di cura e speranza.
