Il nuovo mese porta l’accredito delle pensioni, ma i disagi annunciati dagli scioperi potrebbero creare ritardi agli sportelli postali e negli uffici INPS.
Lunedì 1 ottobre 2025 scatterà l’appuntamento con i pagamenti delle pensioni. Un calendario atteso da milioni di cittadini, che però questa volta si intreccia con lo sciopero generale indetto a livello nazionale.
Un incrocio di date che rischia di rallentare le operazioni, specie per chi ritira il contante allo sportello. Gli accrediti bancari e postali, invece, risultano già programmati senza variazioni.
Accrediti su conti correnti e turni agli sportelli
Gli importi delle pensioni sono stati resi disponibili sul portale INPS già dal 18 e 19 settembre. Accedendo al fascicolo previdenziale con credenziali SPID, CIE o CNS, i pensionati hanno potuto consultare il netto mensile e verificare eventuali trattenute fiscali o conguagli.
Per chi ha scelto l’accredito bancario o postale, i pagamenti partiranno regolarmente dal 1° ottobre. L’importo sarà caricato in un’unica soluzione su conti BancoPosta, libretti postali, Postepay Evolution e conti bancari convenzionati. In questo caso, non sono previsti ritardi né differenze tra banche e Poste.

Diverso lo scenario per chi ritira il contante allo sportello. Poste Italiane applicherà ancora la consueta turnazione alfabetica, che scaglionerà i ritiri in più giornate. A partire da mercoledì 1 ottobre, i cognomi con iniziale dalla A alla Bavranno priorità, seguiti via via dagli altri fino a martedì 7 ottobre, quando toccherà ai pensionati con iniziale dalla S alla Z.
Il calendario, pur preciso, non è vincolante. Ogni ufficio postale potrà introdurre variazioni in base al territorio o al numero di utenti, soprattutto nei comuni più piccoli. È quindi consigliato verificare presso il proprio sportello eventuali comunicazioni locali.
Scioperi di ottobre e possibili disagi
Il quadro si complica a causa degli scioperi nazionali previsti proprio nei primi giorni del mese. La data più critica è venerdì 3 ottobre, quando il sindacato Si Cobas ha proclamato uno sciopero generale che interesserà diversi settori, compresi i servizi postali. Ciò significa che i pensionati con cognomi dalla E alla K, programmati per quella giornata, potrebbero incontrare difficoltà a ritirare la pensione in contanti.
Non è tutto. Sulla stessa settimana pesa anche l’incognita di un secondo sciopero, potenzialmente indetto da Usb e Cgil in reazione a eventuali sviluppi internazionali legati alla Global Sumud Flotilla, la nave umanitaria diretta verso Gaza. Se dovesse essere confermato, lo sciopero potrebbe scattare senza preavviso, con effetti immediati sulle attività postali e, in parte, anche sull’organizzazione interna dell’INPS.
L’Istituto ha fatto sapere che eventuali ritardi non incideranno sugli accrediti già disposti, ma solo sull’operatività degli sportelli. Le sedi INPS potrebbero funzionare a personale ridotto, con rallentamenti nella gestione delle pratiche e negli appuntamenti fissati in quelle date.
A rendere più complesso lo scenario è anche lo stop al trasporto pubblico locale e ai treni, che cade nelle stesse ore dello sciopero generale. La mancanza di collegamenti agevoli potrebbe favorire un’adesione più massiccia dei lavoratori, ampliando così i disagi per i cittadini.
Per i pensionati che si recano di persona agli sportelli, la raccomandazione resta la stessa: informarsi in anticipo presso il proprio ufficio postale o INPS per capire se le attività subiranno interruzioni. Chi invece riceve la pensione su conto corrente non avrà alcuna variazione, perché i flussi di pagamento sono stati già disposti con anticipo.
Un dettaglio importante riguarda il personale in smart working. Non tutti i dipendenti INPS parteciperanno allo sciopero: una parte continuerà a garantire alcune attività da remoto, seppur in misura ridotta rispetto al normale. Questo potrebbe consentire la prosecuzione di alcuni servizi digitali, limitando almeno in parte i disagi per gli utenti che utilizzano i canali online.
Il mese di ottobre 2025, insomma, si apre con un doppio volto: da un lato l’ordinaria erogazione degli assegni previdenziali, dall’altro la prospettiva di possibili rallentamenti causati dalle mobilitazioni sindacali. Una situazione che rende necessario un surplus di attenzione da parte dei cittadini, soprattutto nei primi giorni del mese, quando gli scioperi potrebbero incrociarsi con il calendario dei pagamenti.