Un’ampia ricerca internazionale mostra che l’esposizione alla luce artificiale durante il sonno può alzare fino al 50% il rischio di malattie cardiovascolari gravi.
Quando arriva la notte, c’è chi cerca il buio totale e chi preferisce avere una piccola fonte di luce in camera. Una scelta apparentemente innocua che, secondo i dati più recenti, potrebbe invece avere gravi conseguenze sulla salute del cuore e del cervello. Una ricerca condotta dal Flinders Health and Medical Research Institute, in collaborazione con la UK Biobank, ha rivelato che dormire esposti alla luce artificiale notturna può aumentare il rischio di ictus, infarto, aritmie e insufficienza cardiaca.
Lo studio, reso pubblico sulla piattaforma medRxiv, ha coinvolto 88.905 persone con un’età media di 62 anni. I partecipanti hanno indossato per una settimana sensori di luce al polso, in grado di monitorare l’esposizione sia di giorno che di notte. I dati raccolti sono stati poi confrontati con le diagnosi di malattie cardiovascolari registrate fino al 2022 dal Servizio Sanitario Nazionale britannico, disegnando un quadro chiaro e preoccupante.
I numeri dello studio: rischi in crescita per chi dorme con la luce
I ricercatori hanno riscontrato una correlazione diretta tra l’intensità della luce durante il sonno e l’aumento del rischio di diverse patologie cardiovascolari. Chi dormiva in ambienti più illuminati ha mostrato un incremento del 23-32% del rischio di malattia coronarica, del 42-47% per l’infarto, del 45-56% per l’insufficienza cardiaca, del 28-32% per la fibrillazione atriale e del 28-30% per l’ictus.
La forza di questo lavoro scientifico sta nella sua ampiezza: quasi 89mila partecipanti, osservati con strumenti oggettivi e non solo tramite questionari soggettivi. Per rendere più robusti i dati, gli autori hanno considerato variabili come alimentazione, fumo, attività fisica, livello socioeconomico e predisposizione genetica, confermando che l’associazione rimane significativa anche quando si tengono in conto altri fattori di rischio.

Le analisi hanno inoltre rivelato differenze tra i gruppi. Le donne si sono mostrate più vulnerabili per insufficienza cardiaca e malattia coronarica, mentre tra i giovani adulti è stata registrata una maggiore incidenza di aritmie e scompensi.
Il legame non è casuale: la luce artificiale interferisce con i ritmi circadiani, l’orologio biologico che regola la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la secrezione ormonale e il metabolismo del glucosio. Quando questo equilibrio viene alterato, si possono innescare infiammazioni croniche, disfunzioni dei vasi sanguigni e squilibri metabolici che aprono la strada a gravi malattie cardiache.
Un ulteriore fattore di rischio riguarda il diabete: dormire con luci accese riduce la tolleranza al glucosio, accelerando i processi di aterosclerosi e danneggiando le arterie.
Perché dormire al buio protegge cuore e cervello
La conclusione dei ricercatori è netta: dormire in una stanza completamente buia non è solo una preferenza di comfort, ma una vera misura preventiva contro patologie cardiovascolari potenzialmente letali. Spegnere lampade, televisori e dispositivi elettronici durante il riposo diventa un gesto di cura quotidiana.
Gli esperti suggeriscono alcune abitudini semplici ma efficaci: utilizzare tende oscuranti per ridurre la luce proveniente dall’esterno, evitare l’uso di smartphone e tablet nei minuti prima di coricarsi, spegnere ogni stand-by luminoso nella stanza e, se necessario, ricorrere a mascherine per gli occhi.
Secondo gli autori, queste pratiche non hanno soltanto un impatto sul cuore, ma anche sul metabolismo generale, sulla regolazione degli ormoni e sulla qualità del riposo. Il sonno di qualità aiuta a ridurre la pressione arteriosa, stabilizza la frequenza cardiaca e migliora la risposta immunitaria.
Dormire con la luce accesa, al contrario, espone a uno stress invisibile che si accumula nel tempo. La continua attivazione dei meccanismi biologici notturni può ridurre l’efficienza dell’organismo e favorire processi degenerativi. Non è un caso che lo studio abbia trovato legami con malattie gravi come infarto e ictus, ancora oggi tra le principali cause di mortalità in Europa.
La luce artificiale come un killer silenzioso
Gli autori hanno definito la luce artificiale notturna un “inquinante silenzioso” che mina la salute senza essere percepito. E proprio per questo, la prevenzione diventa cruciale. Non servono farmaci o tecnologie costose: bastano piccoli cambiamenti nelle abitudini serali per abbassare il rischio di patologie che possono compromettere in modo irreversibile la vita delle persone.
In definitiva, la ricerca australiana e britannica lancia un messaggio semplice ma potente: proteggere le ore di sonno dal disturbo della luce artificiale è un investimento diretto sulla salute del cuore e del cervello. Un gesto apparentemente banale, come chiudere meglio le tende o spegnere il televisore, può fare la differenza tra un riposo rigenerante e un rischio aumentato di malattie gravi.