Restare a letto tutto il giorno è diventata una moda tra i giovani: il lato oscuro che nessuno racconta (e che ha conseguenze negative)

Bed rotting

Il Bed rotting, la nuova tendenza tra i giovani, potrebbe avere conseguenza negative sulla salute-senecaedizioni.com

Franco Vallesi

Settembre 30, 2025

Il fenomeno social del bed rotting conquista la Generazione Z: tra benefici momentanei e conseguenze sul sonno e sulla salute mentale, gli esperti avvertono sui possibili rischi.

Restare a letto anche dopo che la sveglia è suonata è una tentazione comune. Qualcuno si concede qualche minuto in più, qualcun altro prolunga il momento fino all’ultimo secondo utile. Ma sui social, e soprattutto su TikTok, questo gesto si è trasformato in un vero fenomeno virale: il cosiddetto bed rotting, letteralmente “marcire a letto”.

Secondo la definizione diffusa da Dictionary.com, il bed rotting è “l’abitudine di trascorrere molte ore a letto durante il giorno, spesso in compagnia di uno snack o di un dispositivo elettronico, come ritiro volontario dalle attività o dallo stress”. Non si tratta più solo di concedersi una pausa, ma di una pratica consapevole e condivisa online, che trova grande seguito tra i più giovani.

Una ricerca del 2024 ha rilevato che quasi un quarto della Generazione Z ha trascorso almeno una giornata intera a letto per staccare dalla routine frenetica. Ma se da un lato questo comportamento può sembrare un modo per rigenerarsi, dall’altro solleva interrogativi sui possibili effetti a lungo termine.

Il bed rotting tra piacere e conseguenze

Il bed rotting nasce come una forma di auto-indulgenza: rimanere tra le lenzuola a leggere, guardare serie TV o navigare sul telefono. Per molti rappresenta un rifugio temporaneo contro lo stress e il burnout, una pausa dalle responsabilità quotidiane che consente di rallentare i ritmi.

Praticato in maniera occasionale, può avere effetti positivi. Una giornata a letto può diventare una sorta di “mini-vacanza” per la mente, utile a recuperare energie, migliorare l’umore e affrontare con più calma le giornate successive. Non a caso, il trend risulta molto diffuso nel fine settimana, quando cala la pressione legata alla produttività.

A rischio la salute mentale
Bed rotting e problemi psichici legati al burnout-senecaedizioni.com

Il problema si presenta quando questa abitudine si trasforma in una routine costante. Restare a letto troppo a lungo sottrae tempo ad attività fondamentali come l’esercizio fisico, le relazioni sociali o la vita familiare. Non solo: l’uso prolungato dello smartphone in posizione supina, spesso senza interruzioni, è associato a un peggioramento della salute mentale, soprattutto nei giovani. Ansia, senso di colpa e isolamento possono essere conseguenze frequenti.

Secondo gli esperti, il rischio maggiore è che il bed rotting diventi un modo per procrastinare impegni e responsabilità, alimentando frustrazione invece che benessere. In questo senso, la linea di confine tra coccola e campanello d’allarme è molto sottile.

Gli effetti sul sonno e i segnali da non ignorare

Uno dei punti più critici riguarda la qualità del sonno. Gli specialisti di medicina del sonno spiegano che associare il letto ad attività diverse dal riposo notturno o dall’intimità può portare a disturbi come l’insonnia. Passare ore a letto durante il giorno rompe l’equilibrio tra veglia e riposo, riducendo l’efficacia del sonno notturno.

In più, restare chiusi in camera per lunghe ore significa limitare l’esposizione alla luce naturale, fondamentale per regolare il ritmo circadiano e stimolare la produzione di melatonina. Una carenza di luce può quindi alterare il ciclo sonno-veglia, con effetti negativi anche sul tono dell’umore.

Non va trascurato neppure il significato psicologico del fenomeno. Se il bed rotting viene vissuto come un modo per sfuggire dalle responsabilità o lascia un senso di vuoto e frustrazione, può essere il segnale di un disturbo più profondo, come ansia o depressione. In questi casi gli esperti invitano a non banalizzare il problema, ma a considerare l’aiuto di un professionista.

Gli specialisti sottolineano che concedersi 15 o 30 minuti extra a letto può essere un lusso sano e piacevole. Oltre quel limite, però, meglio spostarsi sul divano o in un’altra stanza per le attività diurne, mantenendo il letto come spazio dedicato al sonno.

Il bed rotting resta dunque un trend controverso. Da un lato intercetta il bisogno, sempre più diffuso, di staccare dalla corsa quotidiana e concedersi momenti di pausa. Dall’altro, rischia di alimentare comportamenti che nel tempo possono influire negativamente su salute, relazioni e benessere mentale.

Il messaggio degli esperti è chiaro: nulla di male nel dedicarsi a una giornata pigra tra le lenzuola, purché si tratti di un’eccezione e non della regola. Quando diventa un’abitudine o un modo per evitare i problemi, il bed rotting smette di essere un rituale innocuo e può trasformarsi in un campanello d’allarme da non ignorare.