Paolo Bonolis sotto attacco: il retroscena dietro la sua prima volta a Tu sì que vales

Tu si que vales

Tu si que vales e Paolo Bonolis. Fonte foto www.wikipedia.org-senecaedizioni.com

Franco Vallesi

Settembre 30, 2025

Il debutto del nuovo giudice scatena reazioni forti: accuse di eccessiva presenza scenica e teorie su un presunto pentimento. Ecco cosa è emerso.

L’ingresso di Paolo Bonolis nel cast di Tu sì que vales per la stagione 2025 ha subito acceso il dibattito. Fin dalla prima puntata, sui social e tra gli spettatori si sono diffuse critiche severe: qualcuno lo ha accusato di voler “rubare la scena” a Maria De Filippi, altri hanno rilanciato una teoria definita da molti “sciocca”, secondo cui il conduttore avrebbe mostrato segni di rimorso o addirittura una volontà di “scappare” dal ruolo appena ottenuto.

Dall’altra parte, non sono mancati i sostenitori di Bonolis, convinti che le reazioni negative siano state generate più dal suo stile teatrale che da un reale eccesso di protagonismo. “Bonolis gioca con le espressioni come un attore navigato”, sostengono, smontando l’idea che il conduttore volesse imporsi o mettersi sopra agli altri.

Il debutto e le “critiche ingiuste”

La novità più grande di questa edizione è proprio il cambio in giuria. Dopo 11 anni, Gerry Scotti lascia il suo posto, sostituito da Paolo Bonolis. Il conduttore romano si è trovato così al fianco di Maria De Filippi, Rudy Zerbi, Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli, in una squadra già collaudata e molto seguita dal pubblico.

Le reazioni non si sono fatte attendere: c’è chi ha parlato di ombra sul regno di De Filippi, come se Bonolis avesse tentato di prendersi più spazio del dovuto. Alcuni commentatori hanno persino ipotizzato un “pentimento lampo”, come se il conduttore avesse già ripensato alla sua scelta.

Paolo Bonolis
Paolo Bonolis. Fonte foto www.wikipedia.org-senecaedizioni.com

Eppure, molti osservatori sottolineano come queste siano critiche ingiuste. Bonolis porta in giuria decenni di esperienza televisiva e uno stile ben riconoscibile: l’ironia tagliente, il ritmo veloce, la battuta pronta. Attributi che fanno parte del suo modo di lavorare e che non dovrebbero sorprendere chi conosce la sua carriera.

Sui social, le polemiche più accese parlano di “invadenza” e “dominio scenico”. Ma chi lo difende ribatte che si tratta solo di un interpretare male il suo approccio, tipico di un conduttore abituato a gestire il palcoscenico con energia.

Il contesto di Tu sì que vales e le nuove dinamiche

Tu sì que vales è uno dei programmi più seguiti della prima serata di Canale 5. In onda dal 2014, ha costruito un pubblico fedele grazie alla miscela di talento, comicità ed emozione. Il ruolo della giuria è sempre stato centrale: non solo per valutare le esibizioni, ma anche per creare dinamiche di intrattenimento tra i giudici stessi.

L’arrivo di Bonolis rappresenta quindi un cambiamento importante. La sua forte presenza scenica è inevitabilmente destinata a modificare gli equilibri. Non è la prima volta che accade in televisione: ogni volta che una figura di spicco entra in un cast consolidato, si creano inevitabilmente aspettative e tensioni percepite.

Molti ricordano che lo stesso accadde in passato con altri programmi, quando nuovi giudici o conduttori vennero accolti tra consensi e critiche. La differenza, in questo caso, è che Bonolis ha uno stile inconfondibile, che può sembrare più “invadente” rispetto ad altri colleghi.

Chi lo difende, però, insiste: “La sua ironia è il suo marchio di fabbrica. Non è un voler scavalcare, ma un portare se stesso in un contesto diverso”. Le prossime puntate diranno se il pubblico saprà accettare questo equilibrio rinnovato o se la polemica continuerà a crescere.

L’arrivo di Paolo Bonolis a Tu sì que vales ha sicuramente creato una spaccatura tra spettatori e commentatori: da un lato chi lo accusa di eccessiva invadenza, dall’altro chi lo difende parlando di critiche esagerate. La cosiddetta “teoria della fuga” appare, per molti, un’esagerazione costruita più per alimentare gossip che per descrivere la realtà dei fatti.

Ora la parola passa al pubblico: saranno gli ascolti e le reazioni delle prossime settimane a stabilire se Bonolis riuscirà a inserirsi in modo equilibrato nel gruppo o se resterà al centro di polemiche destinate a durare.